Due anime sole su un telo distese,
occhi negli occhi, labbra protese.
Il cielo non era un tappeto di stelle
ma il vento con me ne accarezzava la pelle.
Dalle schiuse labbra emessi,
sonanti le onde coprivano, i dolci suoni.
Come il fiume lambisce le anse,
scivolavano le mani sui fianchi sinuosi,
niente paure, dolori e pensieri noiosi,
solo un profondo desio di sensazioni intense.
"Non curarti di me", solo di lei era il momento,
muto, ero muto e senza tormento.
O tempesta d'estate, tempesta d'amore,
che ritempra le membra e ti libera il cuore,
da catene pesanti che eran lì per timore,
di un'altra minaccia che arrecasse dolore.